quella che sembra essere la mia opera prima
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PERSONAGGI PRINCIPALI in ordine di apparizione:
- Rebecca Ranieri, studentessa cinica, irascibile, apparentemente anaffettiva, portatrice sana di una ferita non rimarginabile e di un paio di tette enormi
- Cristina Ranieri, laureanda e positiva sorellona dagli occhi smeraldo, venti chili bagnata, innamorata dell’amore a turni alterni
- Claudio Ranieri, zio di Rebecca e Cristina ma guai a chiamarlo zio in pubblico, stimato avvocato penalista narcisista e donnaiolo
- Ernesto Leone, biondiccio armadio a due ante, ex chitarrista della parrocchia imperturbabile come un prato di Cornovaglia, fidanzato con Cristina
- Flavia Zanardi, modaiola e disinibita ex compagna di scuola di Rebecca, volubile studentessa di Scienze delle Comunicazioni in tutti i sensi
- Lorenzo Margiotta, scrigno a combinazione difettoso, re dei fanatici dei Dream Theater, ingegnere meccanico mai del tutto convinto
- Alessio Marino, il nano malefico, hacker su commissione, finto come una moneta da tre euro, se lo conosci lo eviti
- Ivan Castelli, gran bel pezzo di metallaro e degno figlio di Kirk Hammet, nato con trent’anni di ritardo rispetto al suo stile
Ogni riferimento a fatti e persone è solo e soltanto nella vostra mente, senza che proviate a sentirvi così eccessivamente protagonisti.
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INTRO
my questioning mind
has helped me to find
the meaning in my life again
(da “The spirit carries on”, Dream Theater)
La mia mente dubbiosa mi ha aiutato a trovare di nuovo il significato della mia vita.
Quanto desiderava l’avverarsi di quelle parole.
La fine della scuola, l’inizio di una nuova vita, le infinite possibilità di quando ancora tutto è davanti a te, come le ripeteva in automatico chiunque avesse superato la pubertà.
Purtroppo per lei però, invece di cominciare, la vita che desiderava era irrimediabilmente finita, portandosi via con sé le ceneri della sua infanzia. Si guardava allo specchio e non si vedeva, quasi che il presente fosse soltanto il riflesso di qualcosa che poteva, ma non era stato.
Un pensiero letto da qualche parte e ricopiato a pennarello sulla copertina della Smemo era oramai il suo unico dettame: il cuore si spezza una sola volta, tutto il resto poi lo graffia e basta.
Metà del suo cuore era andata in frantumi in un giorno di festa, ma noi ci concentreremo sull’altra metà.